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· SPECIALE EDILIZIA SAIE 2000

di Paolo Ferrario Ferramenta 2000,
Ott 2000, n°71
     


·SISTEMI ANTIVOLATILI

 
Contemporaneamente agli interventi di tutela e conservazione del patrimonio immobiliare aumentano gli espedienti per la difesa dei fabbricati dalle specie animali abusive e dalle tracce corrosive del loro passaggio.
 

In questi ultimi anni la revisione del Regolamento Edilizio delle principali città italiane ha introdotto, come nel caso di Milano, nuove disposizioni dedicate alla salvaguardia del decoro urbano e al miglioramento delle condizione igieniche dei fabbricati. Alcuni articoli di questi strumenti urbanistici di piccola scala oltre a dare precise indicazione sui dimensionamenti, i rapporti aeroilluminanti e quant'altro, promuovono la protezione degli immobili da una particolare specie di inquilino che viene considerata abusiva ed occasionale per definizione: il volatile.
Questi animali, coerentemente con la loro indole, albergano nelle parti più remote dei nostri edifici come i sottotetti o i canali di gronda e hanno una particolare affezione per tutte quelle sporgenze a picco o a strapiombo su noialtri.
Questa tendenza a svolgere la loro vita e le loro funzioni vitali ad altezze superiori rispetto al nostro modesto piano di campagna non li sottrae a momenti di grande protagonismo e di intensa partecipazione alla vita pubblica delle nostre città.
I monumenti più celebri, i vertici dei timpani, i marcapiano, le paraste, i capitelli, le balaustre, ovvero tutti quegli espedienti architettonici che contribuiscono ad accentuare il carattere monumentale delle città e degli edifici che prospettano sui luoghi pubblici, ospitano i volatili o le tracce corrosive del loro passaggio.
Il problema è più complesso di quanto possa sembrare.
Da una parte alcuni progettisti difendono il loro lavoro nella convinzione che le opere da loro realizzate siano dei volumi illuminati dal sole privilegio esclusivo del genere umano, dall'altra, alcuni militanti ambientalisti, difendono ad oltranza una specie vivente che ha oltrepassato la soglia di sovrannumero a causa di quelle stesse distorsioni ecologiche che essi stessi tentano di moderare.
Il principio che mettono in pratica i prodotti attualmente in commercio è quello di dissuadere i volatili a posarsi creando loro condizioni difficili di atterraggio mediante liste con punte elastiche, fili di acciaio inossidabile, reti o sistemi elettrici bipolari; in ogni caso si tratta di strumenti passivi di allontanamento mai letali.
Oggi i sistemi adottati più diffusi sono le liste con punte elastiche. Questi sistemi molto elementari della lunghezza di circa un metro hanno punte a V disposte ogni 25 mm e con un'altezza di circa 10 cm. La posa in opera avviene mediante piastrine di ancoraggio in lamierino di acciaio o mediante semplice sigillante monocomponente poliuretanico.
Nel caso si debbano installare sulle grondaie all'incollaggio è bene preferire l'avvitamento sulla lamiera.
Le liste sono vendute in confezioni capaci di raggiungere una estensione lineare di 50/20 metri.
L'intento è dunque quello di tenere lontano i volatili dalle parti aggettanti degli edifici ma ultimamente, grazie al fatto che stanno moltiplicandosi gli interventi di recupero dei sottotetti e il rifacimento dei manti di copertura, si tende ad impedire anche una penetrazione degli uccelli nelle intercapedini delle coperture ventilate.
A seconda del volatile che si intende allontanare questi dispositivi prendono il nome di antipiccione, parapassero, o più genericamente antivolatile ma la loro funzione è spesso associata anche ad altre come la corretta tenuta della tegola in posizione ortogonale rispetto all'orditura del tetto oppure il mantenimento solidale di una tegola sull'altra.
Per ostacolare l'ingresso nel sottotetto vengono disposti dei pettini di plastica o delle reti metalliche lungo il colmo del tetto oppure agganciate alle tegole estreme di gronda con il proposito di impedire la sosta al coperto e al riparo dalle intemperie.
Tanto le griglie quanto i pettini fanno normalmente parte di più articolati "sistemi tetto", che le aziende mettono in commercio comprensivi di orditura, tegole e pezzi speciali ma possono anche essere venduti separatamente per soddisfare le esigenze di quegli amministratori e proprietari che ritengono sia giunta l'ora di sfrattare gli inquilini morosi senza necessariamente rifare il tetto.
Il montaggio dei pettini risulta assai facile, dopo aver installato la grondaia e prima della posa delle tegole o dei coppi, si fissa il pettine parapassero lungo la linea di gronda con viti o chiodi. Successivamente si posano le tegole della linea di gronda adagiandoli sul pettine.
Quest'ultimo si deformerà per un effetto di accoppiamento col profilo del laterizio di copertura.
Per quanto riguarda le griglie la prima operazione consiste nel fissarle con viti e chiodi all'ultima orditura del tetto in corrispondenza della grondaia e tanto sporgente quanto si vuole sporga il coppo. Poi si dispongono i coppi di canale, ovvero quelli inferiori, che devono esser disposti tra una griglia e l'altra in modo che sia il coppo di copertura, ovvero quello superiore, a combaciare col perimetro della griglia.

Uno dei problemi più frequenti è abbinare la corretta griglia al giusto coppo.
Non vi è infatti prodotto dell'edilizia meno normato in Italia delle tegole del manto di copertura, per risolvere questo inconveniente alcune aziende hanno messo sul mercato griglie dalle più svariate dimensioni capaci di abbinarsi ai manti di copertura espressione del più intransigente regionalismo.
A questi strumenti assai diffusi nelle nostre città si aggiungono le reti di grande estensione appese a ganci destinate ad ostacolare la penetrazione degli uccelli negli spazi coperti, come le gallerie, i centri commerciali ecc.
In questi casi è bene che la rete sia fissata lungo il contorno della luce da proteggere e il più possibile vicina al muro perimetrale al fine di rendere invisibile la stessa all'occhio umano.
I fili sono infatti così sottili che spesso risultano difficilmente individuabili anche ad un attento osservatore di monumenti il quale si concentra normalmente più sui pieni che sui vuoti.
Le aziende producono reti di diversa maglia a seconda del tipo di volatile da ostacolare: 50 mm per i piccioni, 28 mm per gli storni, 19 mm per i passeri.
Per i casi più estremi vengono adoperati fili metallici più o meno elettrificati collegati ad una centralina grazie alla quale, con una periodicità di qualche secondo, vengono emessi degli impulsi elettrici a bassissima tensione ma convincenti.
Il filo può essere rivestito con una guaina di nylon trasparente per proteggerlo dagli agenti atmosferici.
Normalmente i sistemi elettrici sono dotati di raccordi di ogni genere per consentire l'installazione su ogni tipo di superficie e per raggiungere anche le fessure più remote dei monumenti.