In questi
ultimi anni la revisione del Regolamento Edilizio delle principali
città italiane ha introdotto, come nel caso di Milano, nuove disposizioni
dedicate alla salvaguardia del decoro urbano e al miglioramento delle
condizione igieniche dei fabbricati. Alcuni articoli di questi strumenti
urbanistici di piccola scala oltre a dare precise indicazione sui
dimensionamenti, i rapporti aeroilluminanti e quant'altro, promuovono
la protezione degli immobili da una particolare specie di inquilino
che viene considerata abusiva ed occasionale per definizione: il volatile.
Questi animali, coerentemente con la loro indole, albergano nelle
parti più remote dei nostri edifici come i sottotetti o i canali di
gronda e hanno una particolare affezione per tutte quelle sporgenze
a picco o a strapiombo su noialtri.
Questa tendenza a svolgere la loro vita e le loro funzioni vitali
ad altezze superiori rispetto al nostro modesto piano di campagna
non li sottrae a momenti di grande protagonismo e di intensa partecipazione
alla vita pubblica delle nostre città.
I monumenti più celebri, i vertici dei timpani, i marcapiano, le paraste,
i capitelli, le balaustre, ovvero tutti quegli espedienti architettonici
che contribuiscono ad accentuare il carattere monumentale delle città
e degli edifici che prospettano sui luoghi pubblici, ospitano i volatili
o le tracce corrosive del loro passaggio.
Il problema è più complesso di quanto possa sembrare.
Da una parte alcuni progettisti difendono il loro lavoro nella convinzione
che le opere da loro realizzate siano dei volumi illuminati dal sole
privilegio esclusivo del genere umano, dall'altra, alcuni militanti
ambientalisti, difendono ad oltranza una specie vivente che ha oltrepassato
la soglia di sovrannumero a causa di quelle stesse distorsioni ecologiche
che essi stessi tentano di moderare.
Il principio che mettono in pratica i prodotti attualmente in commercio
è quello di dissuadere i volatili a posarsi creando loro condizioni
difficili di atterraggio mediante liste con punte elastiche, fili
di acciaio inossidabile, reti o sistemi elettrici bipolari; in ogni
caso si tratta di strumenti passivi di allontanamento mai letali.
Oggi i sistemi adottati più diffusi sono le liste con punte elastiche.
Questi sistemi molto elementari della lunghezza di circa un metro
hanno punte a V disposte ogni 25 mm e con un'altezza di circa 10 cm.
La posa in opera avviene mediante piastrine di ancoraggio in lamierino
di acciaio o mediante semplice sigillante monocomponente poliuretanico.
Nel caso si debbano installare sulle grondaie all'incollaggio è bene
preferire l'avvitamento sulla lamiera.
Le liste sono vendute in confezioni capaci di raggiungere una estensione
lineare di 50/20 metri.
L'intento è dunque quello di tenere lontano i volatili dalle parti
aggettanti degli edifici ma ultimamente, grazie al fatto che stanno
moltiplicandosi gli interventi di recupero dei sottotetti e il rifacimento
dei manti di copertura, si tende ad impedire anche una penetrazione
degli uccelli nelle intercapedini delle coperture ventilate.
A seconda del volatile che si intende allontanare questi dispositivi
prendono il nome di antipiccione, parapassero, o più genericamente
antivolatile ma la loro funzione è spesso associata anche ad altre
come la corretta tenuta della tegola in posizione ortogonale rispetto
all'orditura del tetto oppure il mantenimento solidale di una tegola
sull'altra.
Per ostacolare l'ingresso nel sottotetto vengono disposti dei pettini
di plastica o delle reti metalliche lungo il colmo del tetto oppure
agganciate alle tegole estreme di gronda con il proposito di impedire
la sosta al coperto e al riparo dalle intemperie.
Tanto le griglie quanto i pettini fanno normalmente parte di più articolati
"sistemi tetto", che le aziende mettono in commercio comprensivi di
orditura, tegole e pezzi speciali ma possono anche essere venduti
separatamente per soddisfare le esigenze di quegli amministratori
e proprietari che ritengono sia giunta l'ora di sfrattare gli inquilini
morosi senza necessariamente rifare il tetto.
Il montaggio dei pettini risulta assai facile, dopo aver installato
la grondaia e prima della posa delle tegole o dei coppi, si fissa
il pettine parapassero lungo la linea di gronda con viti o chiodi.
Successivamente si posano le tegole della linea di gronda adagiandoli
sul pettine.
Quest'ultimo si deformerà per un effetto di accoppiamento col profilo
del laterizio di copertura.
Per quanto riguarda le griglie la prima operazione consiste nel fissarle
con viti e chiodi all'ultima orditura del tetto in corrispondenza
della grondaia e tanto sporgente quanto si vuole sporga il coppo.
Poi si dispongono i coppi di canale, ovvero quelli inferiori, che
devono esser disposti tra una griglia e l'altra in modo che sia il
coppo di copertura, ovvero quello superiore, a combaciare col perimetro
della griglia.
Uno dei problemi più frequenti è abbinare la corretta griglia al giusto
coppo.
Non vi è infatti prodotto dell'edilizia meno normato in Italia delle
tegole del manto di copertura, per risolvere questo inconveniente
alcune aziende hanno messo sul mercato griglie dalle più svariate
dimensioni capaci di abbinarsi ai manti di copertura espressione del
più intransigente regionalismo.
A questi strumenti assai diffusi nelle nostre città si aggiungono
le reti di grande estensione appese a ganci destinate ad ostacolare
la penetrazione degli uccelli negli spazi coperti, come le gallerie,
i centri commerciali ecc.
In questi casi è bene che la rete sia fissata lungo il contorno della
luce da proteggere e il più possibile vicina al muro perimetrale al
fine di rendere invisibile la stessa all'occhio umano.
I fili sono infatti così sottili che spesso risultano difficilmente
individuabili anche ad un attento osservatore di monumenti il quale
si concentra normalmente più sui pieni che sui vuoti.
Le aziende producono reti di diversa maglia a seconda del tipo di
volatile da ostacolare: 50 mm per i piccioni, 28 mm per gli storni,
19 mm per i passeri.
Per i casi più estremi vengono adoperati fili metallici più o meno
elettrificati collegati ad una centralina grazie alla quale, con una
periodicità di qualche secondo, vengono emessi degli impulsi elettrici
a bassissima tensione ma convincenti.
Il filo può essere rivestito con una guaina di nylon trasparente per
proteggerlo dagli agenti atmosferici.
Normalmente i sistemi elettrici sono dotati di raccordi di ogni genere
per consentire l'installazione su ogni tipo di superficie e per raggiungere
anche le fessure più remote dei monumenti.
|