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· SPECIALE EDILIZIA SAIE 2000

di Paolo Ferrario Ferramenta 2000,
Ott 2000, n°71
   


·IDRAULICA

 
La distribuzione e la raccolta dell'acqua è uno dei sistemi più articolati e complessi degli edifici civili ed industriali. I sistemi si compongono di piccoli pezzi e accessori che trovano nei negozi di ferramenta i migliori distributori.
     

La fiera di Bologna, in buona parte dei suoi padiglioni, ospita aziende che producono materiali da costruzione ma non dimentica l'esistenza di quel comparto dell'edilizia che si dedica alla produzione e allo sviluppo degli impianti di distribuzione del gas, della elettricità e dell'acqua.
La peculiarità dell'impianto idrico è quella di essere sottoposto in esercizio a delle pressioni di un certo rilievo che ne possono compromettere l'integrità e il funzionamento se le tubazioni e le giunzioni tra le stesse non vengono realizzate con materiale resistente.
L'impianto si divide in due reti distinte: quella adduttrice dell'acqua, riconoscibile per le tubazioni e i raccordi di metallo (generalmente ottone), e quella di scarico che si avvale di tubazioni di sezione maggiore e di materiale più leggero e incorruttibile come il PVC, il propilene e l'ABS.
Le plastiche, mediante stampaggio ad iniezione, consentono di realizzare una infinita gamma di accessori capaci di rispondere ai più complessi requisiti di forma e di resistenza ed hanno sostituito, nelle canalizzazioni degli scarichi, i metalli come il piombo facilmente deteriorabile.
Il PVC è totalmente imputrescibile, alghe batteri ed acidi (come quelli provenienti dagli scarichi degli elettrodomestici da cucina) non corrodono la sua superficie interna e pertanto tali tubazioni raramente vengono sottoposte ad interventi di manutenzione o sostituzione.
I tubi e i raccordi in PVC utilizzati nei sistemi di scarico debbono essere conformi alla normativa del settore che è regolata dall' Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI); tale conformità, sancita dall' Art. 7 della legge 46/90 deve essere certificata dal relativo marchio dell' Istituto Italiano dei Plastici (IIP).
I principali problemi che insorgono durante l'esercizio dell'impianto idrico sono sostanzialmente quattro: il verificarsi di ostruzioni, il fastidioso rumore che accompagna il movimento periodico dell'acqua, le esalazioni di gas e, infine, le dilatazioni lineari che possono compromettere l'integrità dell'impianto. I primi tre problemi sono connessi alla perizia con cui l'impianto è stato messo in opera ma la dilatazione termica dipende dalla natura del materiale con cui sono realizzate le tubazioni.
Le dilatazioni lineari sono un problema comune a tutti gli impianti in materiale plastico e metallico ma è bene precisare che il PVC, agli effetti del contenimento delle dilatazioni, è il meno soggetto a sbalzi dimensionali. Tali sbalzi sono dell'ordine di 0,07 mm ogni metro di tubo per 1°C di gradiente termico. In pratica una tubazione di 4 m installata a 0 °C che viene portata alla temperatura di 42 °C, subisce un allungamento di circa 12 mm (es. colonna montante). Nel caso invece di uno scarico della cucina in cui venga riversata dell'acqua bollente in una tubatura a temperatura ambiente (20 °C) su una tratta di tubo di 3 m si avrà un allungamento di circa 15 mm.
La soluzione tecnica più corretta è quella di inserire nella tubazione un giunto di dilatazione orizzontale ogni qualvolta il tratto fra due punti fissi superi i 2-3 metri e comunque, nel collegamento di lavatrici e lavastoviglie (diramazioni sottoposte a scarico continuo di acque calde) alle colonne montanti, è opportuno inserire ad ogni piano (ogni 3-4 metri) un giunto di dilatazione verticale al di sopra della derivazione che riceve la ragnuola ed il vaso wc. In alternativa si può utilizzare per il collegamento alla colonna direttamente una derivazione munita di dilatatore.

Queste sono solo alcune delle numerose tecniche di cui è in possesso l'idraulico il quale si avvale dei negozi di ferramenta per fornirsi della materia prima, i tubi, ma anche degli utensili e degli accessori necessari per svolgere correttamente il suo lavoro. L'idraulica, tuttavia, nell'edilizia non si esaurisce qui. Oltre alla rete di distribuzione e di raccolta delle acque esiste poi una infinità di prodotti destinati a gestire il rapporto con le acque meteoriche. Alcune aziende del comparto edile si sono specializzate in questo settore di mercato ed hanno messo a punto accessori o sistemi completi per il drenaggio del suolo.
In questo caso il materiale più frequentemente usato, oltre al PVC, è il cemento che, compresso o vibrocompresso, viene adoperato per realizzare quelle canalizzazioni e quelle griglie di superficie in grado ad un tempo di raccogliere l'acqua piovana e di resistere a forti sollecitazioni meccaniche dovute al transito delle autovetture o dei mezzi di trasporto pesanti. L'evacuazione delle acque in eccesso nel suolo può essere di tipo puntiforme o lineare.
Nel primo caso ogni punto di raccolta dell'acqua è sifonato mediante dei chiusini, dei pozzetti monolitici o delle griglie carrabili che consentono minime profondità di scavo. Questo sistema viene normalmente utilizzato in quegli ambienti con limitata profondità utile di posa, come terrazzi, garage, ecc.L'evacuazione delle acque secondo il sistema lineare è invece costituito da canali a filo del piano di campagna. Questi canali formano una linea di raccolta dell'acqua particolarmente indicata per le installazioni in zone aperte e senza limiti di profondità di scavo.
L'evacuazione lineare consente una installazione agevolata rispetto al metodo precedentemente descritto, necessita, infatti, di una minor cura nella preparazione dei piani di convogliamento delle acque. I terreni drenati con questo sistema, presentano inoltre minori discontinuità di pendenza e sono quindi più idonei al passaggio frequente degli automezzi.