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LIGHTING
DESIGN - NUMERO COMPLETO
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di
Paolo Ferrario |
Lighting Design,
Ago-Set 2000,n°61 |
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·ATTUALITA'
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L'ecologia
di Philips |
"La
luce cresce, come l'erba." |
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Il
settore luce di Philips |
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Nel
1987 la multinazionale Philips aveva sottoscritto una "Dichiarazione
di Politica Ambientale della Società" tesa a modificare la produzione
per giungere ad un modello di sviluppo ecocompatibile. Per quanto avanzato
potesse sembrare, il programma messo a punto non è riuscito a valorizzare
da subito l'integrazione tra la sensibilità ambientale e l'attività
della società. Nel 1991, il nuovo presidente, Jan Timmer, ha attivato
una nuova strategia definita Eco Vision, grazie alla quale si è fatto
ricorso a comunicazioni esterne rivolte agli azionisti, alle autorità
governative, ai movimenti ambientalisti che hanno saputo consolidare
il rapporto tra produzione, profitto, qualità ed ecologia. Philips Lighting
Europa comprende attualmente cinque Business Unit autonome (Lamps, Luminaires,
Automotive Lighting, Lighting Electronics and Gear, Batteries) tutte
hanno dovuto rivedere la loro filosofia produttiva e individuare nuove
politiche di marketing ispirate a modelli ecologici. |
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L'ambiente
di Philips |
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La Philips
Lighting ha recentemente pubblicato un esauriente rapporto descrittivo
dei processi produttivi e delle caratteristiche tecniche dei suoi
prodotti. Dalla lettura del documento intitolato - Rapporto Ambiente
2000, La luce cresce come l'erba - si deduce la filosofia aziendale
che risulta essere particolarmente sensibile alle tematiche ambientali.
Da più di 20 anni, il gruppo dirigente, si è impegnato, dopo le drammatiche
sollecitazioni del Club di Roma, in un programma di rispetto ambientale
che, partito con la riduzione delle emissioni pericolose nella fase
finale della produzione, oggi tocca ormai tutto il ciclo di vita dei
prodotti: dalla progettazione alla scelta dei materiali, dalle modalità
di produzione all'imballaggio, dal recupero al riciclo post-consumo.
La politica dell'azienda è quella di anticipare in Italia la Direttiva
UE mirata alla corretta gestione dei rifiuti nel settore elettrotecnico
ed elettronico e si propone di seguire fedelmente le indicazioni espresse
nel Decreto Ronchi riguardante il trattamento dei rifiuti pericolosi.
Il rapporto, distribuito alla stampa nel maggio scorso, consiste in
una pubblicazione in lingua inglese accompagnata da un estratto in
italiano in cui oltre alla descrizione delle scelte produttive ecocompatibili
sono elencati prodotti che ne hanno posto in essere tutte le potenzialità:
lampade a filamento, neon, alogene, ballast, pile, fino ad arrivare
ai programmi software di gestione dell'illuminazione messi a punto
al fine di ottimizzare i consumi energetici degli edifici. Herbert
Willmy, nella prefazione al documento, sottolinea come l'inquinamento
possa essere prevenuto intervenendo alla fonte e non, come si è soliti
fare, alla fine del processo di vita del prodotto (end-of-pipe).
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Il
pensiero di Seidler |
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Applicando
strategicamente gli accurati principi di EcoDesign la Philips Lighting
Europa ha progressivamente modificato la sua linea di prodotti raggiungendo
un livello di luce emessa capace di soddisfare ogni nostra esigenza
non solo quantitativa ma anche qualitativa. L'architetto Harry Seidler
ha elaborato il pensiero cui si è affidata l'azienda. Secondo questo
illustre architetto le persone oggi si sentono parte di un delicato
ecosistema che necessita di uno sviluppo sostenibile. Le persone ricercano
equilibrio ed armonia per se stessi e per l'ambiente in cui essi vivono
quindi anche l'illuminazione se applicata e controllata sulla base
di nozioni ponderate ed integrate può mettere ordine al caos che regna
nell'ambiente urbano. Il connubio tra luce naturale e artificiale
nonché la progressiva integrazione di luce e natura in ambito urbano,
sapranno incidere positivamente sul benessere dei cittadini, ripristinando
un rapporto armonico tra corpo e mente.
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Innovazione
locale, flessibilità, equilibrio e settore privato |
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Il mondo
che ci circonda sta vivendo un'epoca di profondi cambiamenti, l'industria
non punta più su una mera produzione di massa, ma tende ad integrare
nei processi produttivi considerazioni di carattere qualitativo.
Migliorare la qualità significa aiutare ogni singolo dipendente a
reperire nuove e più efficaci modalità per svolgere le mansioni che
già conosce, essere aperti alla scoperta e all'innovazione costante.
L'ecologia industriale mette sullo stesso piano considerazioni di
carattere ambientale ed economiche tanto nella progettazione quanto
nella produzione; tutto ciò non è semplice teoria, ma diventa parte
integrante del business moderno.
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Il progresso nel settore ambientale può venire ostacolato da disposizioni
di natura unidimensionale, centralizzate e controllate, che operano
distinzioni di sorta tra i diversi problemi che interessano l'ambiente.
Gli imprenditori sensibili hanno bisogno di flessibilità per poter innovare
e sfruttare appieno la propria creatività, contribuendo in tal modo
a dar vita a un mondo migliore. Per conferire un volto al nuovo ambientalismo
oggi, è necessario intervenire la dove vengono riscontrati i problemi
e vengono lanciate nuove sfide, con strumenti ancora più efficaci Il
settore privato è una riserva di idee creative. Un numero sempre maggiore
di società si rende conto che, come accade in ogni campo, la chiave
per il successo è rappresentata dal lavoro di squadra e dal coinvolgimento
dei dipendenti. Se si potenzia il ruolo delle persone direttamente coinvolte
in problemi di carattere ambientale, si otterranno soluzioni più efficaci
e a lungo termine. |
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L'evoluzione
ecologica della Philips in Italia |
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Dal
1982 l'azienda Olandese ha segnato un costante successo nella vendita
e nella produzione di dispositivi per l'illuminazione caratterizzati
da un'alta sensibilità per le problematiche ambientali. Gli alimentatori
elettronici e i potenziometri elettronici per lampade fluorescenti sono
state le teste di ponte nel settore dell'illuminotecnica negli anni
'80. Gli anni '90 hanno assistito, invece, ad un vero e proprio incremento
esponenziale delle apparecchiature progettate e immesse sul mercato
secondo i principi di questa filosofia ambientale. La lampada ad induzione
elettromagnetica QL, per esempio, ha una durata di circa 60.000 ore
pari a circa 17 anni di vita. La lampada MasterColour ha un livello
di efficienza superiore del 10% rispetto a quelle tradizionali. Nel
settore delle Automotive Lighting la lampada Xenon MPLX, per automobili,
garantisce un livello di efficienza superiore e migliori condizioni
di visibilità e di sicurezza su strada. Per finire questo parziale elenco
è bene non dimenticare la lampada fluorescente TLD 80 New Generation
che è riciclabile anche nelle componenti di mercurio e fosforo, le più
dannose per l'ambiente, e non solo nel vetro e nel metallo come un tempo.
Con la collaborazione di un operatore specializzato del settore del
riciclo, Relight, la riduzione dell'impatto ambientale delle lampade
al neon, che ha un immesso annuo di circa 50 milioni di pezzi, è notevolmente
ridotto. L'accordo con Relight prevede per l'Italia la realizzazione
di un Network di raccolta su tutto il territorio nazionale (numero verde
800115874) che consente agli utilizzatori delle lampade fluorescenti
lineari di nuova generazione di poterle smaltire, una volta esauste,
nel pieno rispetto del Decreto Ronchi.
La relazione annuale sull'ambiente è stata pubblicata da Philips Lighting
Europa solo a livello societario ma in futuro l'azienda intende trasformare
questo Rapporto in una pubblicazione edita due volte all'anno per offrire
una fonte di informazione regolare e completa relativa ai progressi
compiuti dalla sua specifica Divisione. |
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